Marmo di Botticino, ferro 40×30
2015

Angela Corti vive a Brescia. Inizia la sua attività artistica negli anni Novanta. Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Brera nel 2003. Viene immediatamente attratta dai materiali, dalle forme plastiche e sceglie la scultura con riferimenti espressivi che rinviano tanto al concettuale quanto all’astratto informale. Predilige da subito la linea non figurativa, che mantiene tanto nell’incisione, quanto nella scultura.

La sua ricerca consiste nella lavorazione di blocchi di pietra, compiendo un’operazione di decostruzione-ricostruzione: li frammenta, per poi ricomporli, dando alla materia nuova forma, riunendo i pezzi, cucendo le pietre con un filo metallico che trattiene i frammenti.

“Angela Corti nell’incisione fa coincidere corpo e natura attraverso un’esplorazione “intricata”, intima ed errabonda; nelle pietre spezzate sonda – tra ferite e suture, la verità dell’eterno fossilizzarsi della vicenda umana nelle ere geologiche”.
“[…] le sue sculture, strettamente connesse al linguaggio poetico ed estetico, espresso attraverso le incisioni, costituiscono una decisa risposta alla discontinuità della vita. Le fenditure del marmo, infatti, pur essendo insanabili, vengono ricomposte con una tessitura paziente, erede di una gestualità antica e femminile…non ricompone quindi le pietre spezzate nella forma originaria, non più ricostruibile, ma in nuove sembianze trattenute da tenaci fili tessuti, che acquistano un nuovo valore e un nuovo significato”.

Estratti da testi di Fausto Lorenzi e Anna Lisa Ghirardi