Stampa fotografica, matita e carboncino, 40×50 cm cadauna
1995
Paola Sabatti Bassini nasce nel 1959 e vive e lavora a Brescia.
Frequenta il Liceo Artistico e in seguito l’Accademia di Belle Arti di Brera.
La prerogativa del suo lavoro è la pratica artistica vissuta come moto esistenziale e processo cognitivo che tenta di coniugare la soggettività con l’altro attraverso modalità relazionali all’interno del processo di lavoro.
Parallelamente alla ricerca individuale partecipa e costruisce progetti sul territorio con le sue istanze etiche e politiche.
La ricerca artistica condivisa inizia nel 1992 con il collettivo L’Aura a Brescia.
Partecipa a mostre nazionali ed internazionali, dibattiti e convegni sull’arte contemporanea.
Si tratta di lavori della metà degli anni ‘90 rivolti allo spazio pubblico e alle dinamiche relazionali.
Nella serie Rooms l’artista ha utilizzato scatti in sequenza con la macchina fotografica analogica.
Tutto è stato girato in un parcheggio coperto a più piani, luogo anonimo, di passaggio.
La stanza rinforza per paradosso il carattere di “non luogo” che Marc Augé nel suo testo sull’antropologia della surmodernità (Non-lieux, Seuil, 1992) indicava come spazio anonimo, dove migliaia di individui spendono parte della
loro esistenza in azioni simili senza interagire, opposto al “luogo” come spazio significante, lo spazio abitato della relazione, degli affetti.