Pastello su cartone 42×60
2011

Giuseppe Gallizioli è nato a Brescia nel 1935. La sua formazione, fuori scuola e fuori corrente, passò per fasi di ricerca che lo portarono ad osservare, conoscere, saggiare tecniche e moduli espressivi quali si potevano desumere dall’area informale europea negli anni tra il ‘50 e il ‘60. Risale al ‘60 la sua prima mostra personale.

“In Giuseppe Gallizioli l’osservazione attenta, analitica, del reale naturale non esclude un misterioso doppio che la proietta su un crinale tra la realtà e lo stupore di favola. Tutto accade sotto gli occhi, in un artista che è sempre stato fedele alla luce variabile e carica di umori virenti e acquei: più lo sguardo s’affissa, più si fa incantato e straniante. […] Gallizioli ha guardato ad una storia ormai più che secolare di rivolgimento dal realismo minuto in indagine delle passioni e dell’inconscio, già nello spiritualismo simbolista, poi nel surrealismo, ma la sua arte è refrattaria al flusso di coscienza ed all’automatismo psichico: mira piuttosto a “rieducare” ad osservare il mondo, a recuperare un punto di vista sul magico naturale. Spia il respiro dell’universo nel più piccolo cespuglio e stagno come nei cieli stellati, nei golfi di acque profonde, nelle rocce. Dipinge dunque la reciproca penetrazione tra l’anima e la natura, finché il paesaggio diventa una terra sognata, un porto spirituale. […] Soprattutto nei dipinti ad olio e nei pastelli, le immagini di questo artista sono incantesimi, miraggi di luci e colori che nascono – come le rocce scoscese affiorano dall’acqua – da un sentimento mosso, eccitato”.
Estratto del testo di Fausto Lorenzi