Acrilici e olio su tela 120×100
2003
Franco Rinaldi nato nel 1954, si dedica alla pittura fin dalla fine degli anni 70. Numerose sono le personali e le collettive in Italia ed all’estero. Dal 1989 si dedica anche alla grafica.
“Dopo un periodo iniziale di attenzione al figurativo ho capito che non si poteva più piantare il cavalletto nel paesaggio, e ho piantato il cavalletto sul bordo del pozzo dell’anima dove poter attingere dal profondo mio e degli altri, solo così avrei potuto realizzare opere che fossero vere nel senso più autentico. Qui la poesia e la letteratura mi sono venute incontro prepotentemente, gli scrittori sono diventati miei compagni di viaggio, e una fonte d’ispirazione. Gli artisti possono mostrare immagini che esistono solo nell’anima dell’individuo e della società, e come i poeti non mentono mai. I lavori crescevano di dimensione e di numero, mi sono reso conto presto che interi cicli giacevano rischiando di essere inghiottiti dal nulla: ecco questi sono i momenti più duri da superare, il senso del lavoro è che venga fruito ma non sempre è così. Poi compare un amico poeta, si progetta un lavoro insieme e una nuova strada si apre davanti a te, tutto si riaccende. Questi sono i tempi che scandiscono la realizzazione delle opere, ma una cosa costante è il dubbio, si può cercare il mistero se ci si libera delle certezze, percorrendo il viaggio sempre scrutando l’orizzonte del buio. Io sono un solitario, ma condividere i pensieri con gli amici mi è vitale: loro mi aiutano ad amalgamare l’idea creativa e a proseguire”.
Estratto della conversazione tra Alberto Albertini e Franco Rinaldi