Acrilico su tela 80×100
2012
Beppe Bonetti nasce nel 1951 a Rovato, Brescia.
Scopre la pittura attraverso l’opera di Gerolamo Calca – artista lombardo formatosi nella Milano di fine ‘800- e la biblioteca ricca di importanti opere di letteratura, di storia e critica.
Nella seconda metà degli anni Sessanta inizia, autonomamente, diverse ricerche che lo porteranno, dopo esperienze in ambito surrealista, alle prime esperienze astratte.
“…Abbandonati gli schemi più elementari e meno complessi della precedente stagione, Bonetti ha sviluppato in questa serie di lavori un genere di composizioni decisamente volte al superamento di ogni schematismo geometrico, l segmenti, le sottili asticelle, che compongono i nuclei di questi dipinti, sono — o sembrano anzi — in costante movimento; fluttuano nell’atmosfera che li circonda e costituiscono dei vortici e delle inattese estrofìessioni che — superando la struttura statica e simmetrica del l’opera — vengono a determinare una situazione di instabilità e di “DISORDINE ENTROPICO” ben sintonizzato con quelle che sono le attuali coordinate spazio-temporali entro le quali si agita e si dibatte la nostra civiltà.
La “scoperta” da parte dell’artista dell’elemento dinamico e asimmetrico, pertanto, ci sembra un segno del suo evolvere verso forme più libere e al tempo stesso più passibili di ulteriori sviluppi fantastici”.
Testo di Gillo Dorfles