Mista e carta telata
2009
Enrico Schinetti è nato a Grumello del Monte nel 1945. Diplomato alla scuola d’arte di Casteldassa in decorazione pittorica, insegna tecnica pittorica presso la Scuola d’arte Associazione Artisti Bresciani.
[…] Schinetti studia il mondo classico, […] applica le sue conoscenze ad una rilettura della storia, dell’uomo soprattutto, con amarezza sovente, con il senso incombente della tragedia. Sono stati così i suoi cicli, a partire da quelli degli anni Settanta; tali, e forse aggravati ideologicamente dalla fine delle residue illusioni, sono i cicli recenti, incentrati sul tema dei Giardini di Atene. Verrebbe voglia di sognare; ma Schinetti non ci da il tempo. Già le sue forme sono, da sempre, scomposte; tavole che non rispettano quasi mai il rettangolo che costituisce la dimensione principe della pittura, l legni che fungono da base alla rappresentazione sono interrotti e scomposti, con fuoriuscite di elementi narrativi; oggi, a questo suo modello procedurale, Schinetti ha aggiunto il senso devastante della frattura. Rompe i legni, separa con altre immagini le parti disgiunte, crea una dis-armonia che accresce l’inquietudine del lettore.
Le sue figure […] appaiono scomposte, colte nel movimento che recupera i ritmi delle avanguardie storiche, e li articola verso nuovi procedimenti. Come se un sismografo impazzito tracciasse segni che
hanno una partenza reale, ma si deformano nello scorrere nella carta che li trattiene, anche le immagini del pittore bresciano appaiono come a dismisura allungate, raffigurazioni ormai insignificanti, o significanti solo la dimensione angosciante di un animo che dalla filosofia non trova pace, ma la conferma della sua tragica visione del mondo lacerato.”
Estratto del testo di Marco Ticozzi